lunedì 7 marzo 2011

Un sorriso.

Dovrei andare a stampare quella cavolo di relazione sulla cupola di Brunelleschi, ma non ho voglia di alzarmi dal letto. Sì, sono un'ameba, quindi?
Che poi chiamare relazione un copia/incolla ci vuole coraggio, ma di certo non mi metto a scrivere nulla su un qualcosa di cui, fino a ieri, non conoscevo nemmeno l'esistenza. Già, l'ignoranza divaga.
Comunque la vera motivazione per cui io stia scrivendo è che ultimamente stavo pensando a come dietro a un sorriso si possa nascondere un mondo. Che sembra tanto una di quelle frasi senza senso che infilano nella carta dei cioccolatini, però alla fin fine un fondo di verità ce lo si trova facilmente.
Per esempio io sorrido spesso, anche troppo spesso.
Sorrido quando effettivamente c'è qualcosa per cui essere felici, quando mi trovo in difficoltà, quando è d'obbligo sorridere, quando mi imbarazzo e quando non so cosa dire. Spesso e volentieri lo uso per evitare di esternare altre emozioni perché sì, è molto meglio sorridere che mostrarsi in difficoltà.
Certo è un mezzo di difesa che ho sviluppato inconsciamente e che incosciamente continuo ad utilizzare. Spesso e volentieri risulta anche piuttosto inutile se non addirittura fuoriluogo, non sono certo un cultore del sorriso, ecco.
Però boh, è pazzesco come si possano mascherare le emozioni con un semplice sorriso...

martedì 1 marzo 2011

Riflessioni a fine giornata.

Ecco che una delle giornate più impegnative, a livello psicologico, di queste ultime settimane è finalmente finita. Ora mi vado a fare una doccia -che è solo meglio- e poi mi infilo sotto le coperte che sto schiattando dal sonno.
Avrei voglia di leggere quel povero Baroque 1 che mi prometto di sfogliare praticamente ogni giorno da una settimana a questa parte, ma mi sa tanto che lo rimanderò pure oggi. Poi, lento come sono, finirei per finire tardissimo...
E comunque stavo pensando che ogni tanto sarebbe anche carino mandare a fare in culo certe personcine tanto carine, ma perché poi alla fine non lo si fa mai?
E con questa perla di saggezza abbondono la scrivania. Buonanotte a tutti, belli e brutti :D

lunedì 28 febbraio 2011

E domani mi aspettano ben due verifiche e un'interrogazione...
Che poi se non fossi arrivato in ritardo sabato probabilmente ora avrei almeno due "2" in due materie.
Mah, quanti due.
E sinceramente non so nemmeno il motivo per cui io stia scrivendo. Forse ho semplicemente voglia di postare qualcosa dato che è da fin troppo che non butto giù nemmeno una riga o forse ho bisogno di parlare con qualcuno... Naah e di cosa poi dovrei parlare? Oggi non ho fatto praticamente nulla se non dormire (perché sì, oramai sto prendendo la brutta abitudine di addormentarmi davanti alla televisione verso le 5 di pomeriggio.) e studiare. Già, era da tempo che non studiavo così tanto... Speriamo almeno che serva a qualcosa altrimenti tutta fatica sprecata.
Bah, direi che meglio che vada a letto... Sto farneticando più del solito e la cosa non mi piace affatto.

sabato 8 gennaio 2011

Post Inutile.

E' fin troppo che non pubblico qualcosa.
Mah, potrei raccontare di cosa ho fatto a natale oppure a capodanno, ma sinceramente non mi va proprio di farlo..
Sono piuttosto pigro in questi pochi giorni che precedono la ripresa della vita scolastica.
Dovrei fare almeno qualche compito, ma la voglia? Me ne prestate un poco?
Poi, quel libro è fin troppo noioso e scritto con il fondoschiena perché io mi metta veramente d'impegno a leggerlo.
Phf... Non ho nemmeno voglia di lamentarmi.
Mi dò a matematica?
Non credo.
Ah, comunque buon Natale e felice anno nuovo eh!
Sempre più vicini al 2012, quindi...

domenica 19 dicembre 2010

Vogliono, vogliamo.

Durante una conversazione scaturita poco fa con mio padre, dopo essere stati al McDonald's, mi è sorto un dubbio atroce.
Stavamo discutendo riguardo a dei vestiti che ho comprato di recente, quando lui se ne esce con una frase del tipo: "Adesso, in qualsiasi negozio in cui si va, si trovano sempre le stesse marche..." ed io, assolutamente d'accordo replico con: "Già, però alla fine è quello che vogliono... vogliamo... si vuole... vogliono...".
Mi sarò corretto almeno tre o quattro volte e ancora adesso non so quale coniugazione sia la più corretta.
In effetti è comodo avere sempre le stesse marche in tutti i negozi, così anche senza dover andare in centro, si trovano più o meno gli stessi vestiti.
Ma questo è quello che noi vogliamo? O è quello che loro vogliono?