domenica 19 dicembre 2010

Vogliono, vogliamo.

Durante una conversazione scaturita poco fa con mio padre, dopo essere stati al McDonald's, mi è sorto un dubbio atroce.
Stavamo discutendo riguardo a dei vestiti che ho comprato di recente, quando lui se ne esce con una frase del tipo: "Adesso, in qualsiasi negozio in cui si va, si trovano sempre le stesse marche..." ed io, assolutamente d'accordo replico con: "Già, però alla fine è quello che vogliono... vogliamo... si vuole... vogliono...".
Mi sarò corretto almeno tre o quattro volte e ancora adesso non so quale coniugazione sia la più corretta.
In effetti è comodo avere sempre le stesse marche in tutti i negozi, così anche senza dover andare in centro, si trovano più o meno gli stessi vestiti.
Ma questo è quello che noi vogliamo? O è quello che loro vogliono?

lunedì 13 dicembre 2010

Un sabato particolarmente pieno.

Devo ammettere che sabato è stata una giornata piuttosto devastante, partendo in primo luogo dalla sveglia, che come al solito, è suonata alle sette e zero zero. Esatto, scuola!!
Oramai però penso di averci fatto il callo (No, non è assolutamente vero. Sto semplicemente cercando di autoconvincermi).
Dopo circa quattro ore di lezione, di cui una buca (Fuck Yeah!), mi sono ritrovato al Mc Donald’s con mia madre.
In effetti è già il secondo sabato che facciamo così… Che stia diventando un’abitudine? Mh… Spero proprio di sì!!Nemmeno il tempo di tornare a casa che sono dovuto schizzare in metropolitana per riucire ad arrivare in Duomo in modo tale da incontrare la foca (evitiamo di dare nome e cognome) e dei suoi amici/amiche.
A quanto pare hanno atteso moltissimo tempo, ma questo non è certo un mio problema e.e’
Ci siamo quindi nuovamente fiondati in metrò e dopo parecchie fermate siamo arrivati a Rho, dove in questo periodo dell’anno si tiene la fiera dell’artigianato.
Ci vado da quando sono piccolo ed è simpatico vederla di tanto in tanto sotto una luce differente.
Tra scherzi, risate, qualche compera, balli di paride e papaya dance si sono fatte le sei ed è quindi giunta l’ora di tornare a casa.
Data la confusione, pareva che anche tutti gli altri avessero avuto la brillante idea far ritorno alle proprie abitazioni.
Dopo una fermata, la metropolitana si è bloccata per almeno dieci minuti e dopo altre quattro si è spenta definitivamente.
Sinceramente non ne ho ancora capito il motivo, anche perché della spiegazione proveniente dalla solita voce metallica simil-supermercato nessuno ci ha capito qualcosa.
Fortunatamente il mezzo è deceduto in un punto a noi favorevole e grazie ad un autobus siamo comunque riusciti ad arrivare a destinazione (anche se con almeno un’ora di viaggio in più.).
Una volta tornato a casa, non ho fatto nemmeno tempo a stendermi che è squillato il citofono. Mio padre era venuto a prendermi.
Sì, mi è scappato un bestemmione. :D
C’è però di buono che un’altra rana si è aggiunta alla mia collezione:
Rana (1)              Rana (2)

venerdì 10 dicembre 2010

Sciopero Atm.

Una delle poche cose belle del mio indirizzo è che, dovendo essere svolto in 32 ore settimanali, capita che il venerdì (che comunque non è l'ultimo giorno) si svolgano unicamente quattro ore, al posto che sei.
Che gran figata! Direte voi.
Ed in effetti me ne vanto sempre pure io.
Ogni tanto però, questo espediente risulta piuttosto fastidioso se si considerano i trasporti pubblici milanesi e i loro eventuali scioperi.
Solitamente i blocchi vanno dalle 8.45 fino alle 12.45, così da durare solamente quattro ore e non creare troppi disagi alla gente che per muoversi si affida unicamente ad autobus e metropolitane.
Se tutto fosse andato regolarmente, dunque, non avrei avuto alcun problema in quanto sarei dovuto uscire per le 13.45. Sfortunatamente però, oggi per le 12.00 circa ero già fuori da scuola.
Mi sono beccato la metropolitana completamente chiusa e ho dovuto aspettare per una mezz’ora abbondante.
Non che mi sia cambiata la vita, ma sicuramente piacere non ha fatto.
La cosa di cui però mi sono veramente stupido è accaduta quando finalmente sono riuscito ad entrare (e qui aprireri molto volentieri una parentesi meravigliosa su come io abbia effettivamente timbrato il biglietto, ma per non rendere eccessivamente lungo questo post probabilmente verrà spiegata successivamente e con più calma.) :
Tutti hanno iniziato ad accelerare il passo in maniera piuttosto ambigua e senza un’apparente ragione. C’era perfino qualcuno che aveva cominciato a correre.
Pareva quasi che stessero scappando da qualcosa o qualcuno, perché veramente non aveva alcun senso!!
Ed io in tutto questo, bello tranquillo con il mio mp3, mi sono ritrovato in mezzo ad una mandria di pseudo bisonti e corpulenti trichechi inferocita e, per qualche nanosecondo, anche a me è parso normale adeguare la mia camminata a quella del resto delle persone, ma poi -grazie anche al dolore di gambe post educazione fisica- mi sono reso conto di quello che stava avvenendo e quindi ho riacquistato rapidamente la mia solita lentezza, lasciando gli altri poveracci a spintonarsi per raggiungere la banchina.
Oltretutto, dopo essermi lasciato trasportare dalle scale mobili, ho trovato il treno senza conducente, le porte chiuse e tutte quelle strane persone ferme ad aspettare, anche piuttosto scocciate.
Il dubbio più grande che mi rimane ancora adesso è il perché di tutta quella frenesia.
Le ipotesi che mi sono balzate per la testa sono principalmente tre:
  1. Stavano lottando per riuscire a conquistare un posto a sedere.
  2. Erano di fretta.
  3. Avevano un ratto infilato su per il culo.
Non mi vengono in mente altre spiegazioni, perché veramente sono rimasto piuttosto scioccato.

giovedì 9 dicembre 2010

Comunicazione di servizio.

*Dlin Dlon*
Si avvisano i gentili clienti che, dopo accurate analisi, il titolo del blog è stato modificato.
*Dlon Dlin*


Ho cambiato nome al blog!! (Wow, che notiziona!! Senza, la mia vita non sarebbe più la stessa!!)
Perché?
Semplice. "Con occhi diversi" mi suonava come un qualcosa di estremamente inadeguato, come se io mi ponessi al di sopra di tutti voi comuni mortali a dettare legge, grazie ai miei occhi folgorati dall'avvento di chissà quale Messia.
Sinceramente non mi sento affatto così, anzi.
Quindi ho optato per "Senza pensieri" che sicuramente si addice molto di più alla mia personalità.

venerdì 3 dicembre 2010

Nebbia sul nostro futuro.

Finalmente il periodo di intense nevicate milanesi sembra essere terminato, o quantomeno pare essersi placato almeno per un po'. Perciò, di buon umore, mi è tornata la voglia di pubblicare in questo mio piccolo spazio.

Qualche giorno fa, a causa di una discussione con un mio compagno di classe, il quale sta prendendo in considerazione di abbandonare gli studi, mi sono trovato a riflettere su un argomento piuttosto pigolato sostanzialmente da tutti i mass media, ovvero il futuro lavorativo di coloro che escono dalle università.
In effetti mi sono spesso posto una domanda di questo tipo: "Ma chi me lo fa fare di studiare che tanto uscito da questa scuola avrò un'altissima probabilità di ritrovarmi disoccupato, se non di dover rimanere stagista a vita, o quasi?". Ed è un pensiero del tutto razionale e legittimo se uno ci pensa con un minimo di autocritica.
Una cosa piuttosto scioccante è un fatto che mi è stato raccontato direttamente da mio padre. Pensate che il capo dell'azienda in cui lui lavora, "assume" ragazzi solamente se hanno conseguito la laurea con il massimo dei voti. C'è così tanta domanda che si può permettere il lusso di scartare a priori tutti coloro che non sono usciti con la lode. Per poi finire ad assumere quei poveri ragazzi con un contratto a termine e massimo 600 euro mensili.
Ma ci rendiamo conto?
E’ una situazione fin troppo assurda e illogica!!
Il problema è che non gli si può nemmeno contestare nulla. Secondo un punto di vista economico, lui sta semplicemente facendo fruttare i suoi interessi e non è possibile dargli torto. Se fossi al suo posto farei la stessa identica cosa. Ed io sono il primo a rimarcare l’arretratezza e la barbarità di questo sistema.
Per non parlare poi delle sicurezze inesistenti di tutti questi ragazzi che stanno semplicemente cercando di crearsi un futuro: un anno da una parte, uno dall'altra e un altro ancora disoccupato.
Come si fa a parlare di meritocrazia in tutto ciò? Mi sembra veramente ipocrita e totalmente scorretto.

Fra qualche anno arriverà anche per me l'ora di dover affrontare l'università e conseguire una laurea.
Spero solo che per quel giorno le cose siano cambiate almeno un po'.

domenica 28 novembre 2010

Giro a Belgioioso

Anche quest'oggi neve a Milano!
Che ... Meraviglia!
Per vostra fortuna però, ora come ora non ho voglia di tormentarvi con le mie solite lamentele. Piuttosto mi va di raccontarvi quello che mi è capitato di fare durante questa giornata.

Sveglia alle 11:30.
Io e mia cugina, non facciamo tempo a far colazione che il citofono squilla. E' suo padre che ci è venuto a prendere. A causa di un fraintendimento pensavamo che dovesse arrivare ben un'ora dopo e perciò eravamo sostaninzialmente in pigiama.
Ci si lava in fretta e furia e dopo circa mezz'ora siamo lindi, puliti e pronti per uscire.
Si sale tutti in macchina e si parte alla volta delle campagne tra la provincia milanese e quella pavese alla disperata ricerca di una trattoria decente.
Dopo almeno un'oretta piena di viaggio e ben due "Ci scusi, ma siamo al completo", riusciamo finalmente a giungere davanti ad un ristorantino molto suggestivo all'interno del piccolo comune di Belgioioso.
E già che ci sono vi linko pure l'indirizzo del loro sito internet. "La vecchia osteria".
Faceva un freddo cane e naturalmente abbiamo avuto la sfortuna di beccare l'unico giorno - a detta loro - in cui c'era il riscaldamento rotto.
Il gelo, fortunatamente, è stato però compensato dalla bontà dei loro piatti.
Tra i profumi di gnocchi fritti, salumi e risotti ai funghi, le melodie pop passate alla radio e le divertite risate, il pranzo è filato tranquillo e spensierato.
Con la panza piena e un piacevolissimo abbiocco post pranzo, la mia giornata si è conclusa con il rientro a casa.
Saluti,
MrYawnn
Immagine presa dal sito.

venerdì 26 novembre 2010

Neve. Terribilmente Neve.

Rieccomi di nuovo qua a blaterare di quello che mi capita.
Quest'oggi neve a Milano!
Wow... Che cosa meravigliosa.
Anche in una città dominata dalla frenetica vita di una piccola metropoli può nevicare!!
Dunque anche la funzionale perfezione milanese può essere interrotta, anche solo per poco.

Guardate che immagine stupenda che mi sono trovato a scattare oggi, mentre tornavo a casa da scuola.
Quello che prima era un immenso prato verde, ora è ricoperto da un massiccio strato di soffice neve.
Che cosa poetica.
Tutto sembra così meraviglioso...
Esatto, sembra!!!!
In quel momento ero sommerso di neve, il giubbotto era fradicio e i piedi quasi non li sentivo più.
La neve è una delle cose più inutili che possa esistere, in una città del genere!!
Strade intasate, marciapiedi inagilibi, ritardi di qualsivoglia mezzo pubblico, per non parlare poi dello schifo che rimarrà tra qualche giorno!!
Tra sale e melma non so cosa sarà peggio.

Certo però che è veramente terribile parlare in questo maniera di un evento così raro e sicuramente divertente ... in altri luoghi.
Io personalmente detesto la neve.
Non mi è mai piaciuta. Fin da bambino l'ho sempre trovata senza senso e per nulla incantevole, al contrario di quello che la televisione ci vuol far credere.
Eh già. Nei telefilm si vedono sempre persone che giocano a palle di neve, che costruiscono pupazzi e che si rotolano per terra inzuppandosi e congelandosi i vestiti e, come se nulla fosse, ridono e scherzano.
Non nego che possa essere divertente in compagnia, anche perché io stesso spesso mi sono trovato nella stessa condizione, però sinceramente non riesco a sentire tutta questa meraviglia retorica e non.
Bah... 
Ok, sto farneticando fin troppo.
Ci si sente al prossimo aggiornamento.
Saluti,
MrYawnn

mercoledì 24 novembre 2010

Qualche piccola nozione about me.

Eccomi di nuovo qui, dopo un primo messaggio introduttivo generato da un chissà quale delirio momentaneo d'onnipotenza.
Avevo semplicemente voglia di riuscire ad esprimere quello che mi pesava addosso e mi è involontariamente scappato quello sproloquio insostenibile; mi scuso.
Detto questo, partirei con il primo vero e proprio post per questo mio -come direbbero i britannici- "brand new" blog.
Non so ancora bene di cosa parlerò in questo spazio, vorrei semplicemente che tutto fosse casuale e generato dallo svolgersi della mia vita e dai miei pensieri, tutto qua.
Prima di tutto mi presento.
Mi chiamo Luca, ho sedici anni e vivo a milano.
Dopo due anni di Liceo scientifico tecnologico, sono passato all'istituto tecnico informatico lasciandomi alle spalle, ahimè, delle grandi amicizie, proprio per rincorrere l'enorme interesse che mi lega al mondo dell'informatica.
Ora frequento la terza e devo dire che mi sto trovando piuttosto bene, sia con i compagni che con le diverse materie di studio. Sono soddisfatto, non c'è che dire.
Comunque, lasciando da parte il discorso scuola, una delle mie tante passioni è il Giappone.
Sono davvero molto attratto da quasi tutto quello che riguarda il mondo nipponico.
Amo spassionatamente i Manga e ciò che gli gira attorno. Apprezzo l'idioma, la loro filosofia, sia moderna che antica, la nazione nel senso geografico del termine e anche la gente che la popola.
Uno dei miei più grandi sogni sarebbe sicuramente poter fare un viaggio in Giappone e magari anche restarci a lavorare per qualche tempo.
Non sono un grande utilizzatore di iPod &co. ma comunque, come qualsiasi ragazzo della mia età, adoro ascoltare musica.
Non ho un genere preferito, davvero, i miei gusti non penso che possano essere definiti. Possono andare dal rock più pesante, alla canzoncina più commerciale ed inutile del momento.
Non mi interessa appartenere ad un gruppo sociale che ascolta la stessa musica e disprezza tutto il resto, semplicemente mi lascio trasportare da quello che mi comunica maggiormente o che più banalmente che mi piace.
Il mio animale preferito è la rana. Non so per qual motivo, semplicemente la trovo simpatica e piuttosto fuori dal comune. In casa colleziono vari gadjet con sembianze di questo piccolo anfibio che raccatto dai vari luoghi visitati.
Il mio numero è il 9. Non l'ho scelto. Semplicemente me lo ritrovo ovunque senza volerlo. Qualcuno dice che porta sfortuna, ma questo non è compito mio scoprirlo.
Detesto i film horror. O meglio, li adoro profondamente, però dopo averli visti il mio metro d'angoscia raggiunge livelli impossibili. Sì... sono facilmente suggestionabile.
Sono piuttosto introverso e mi viene difficile parlare delle cose più intime anche con gli amici più cari. Secondo l'astrologia è perché appartengo al segno zodiacale dello scorpione, ma sinceramente non credo molto in tutto ciò (Anche se spesso le coincidenze sono veramente spaventose).
Cerco spesso di sfuggire dalle norme di comportamento imposte dalla società, ma alla fin fine rimango sempre quello che sono, forse per poter mantenere l'anonimato o forse perché non voglio realmente distinguermi dalla massa, ma ammiro tutti coloro che fanno della trasgressività un loro vanto.
Sono un tipo pacifico e molto solare. Difficilmente riesco a dir di no, anche se in fondo anche io sono subdolo e meschino.
Non mi accorgo mai di nulla, sono distratto e spesso mi dimentico di tutto.
La pigrizia è uno dei mie difetti peggiori. Se potessi non far nulla per tutta la vita, probabilmente ne sarei felice, sopportando anche la noia che ne consegue.
Sono inoltre piuttosto tirchio con gli altri, ma totalmente scialaquatore con me stesso.
Muahaha.

Beh, mi pare di aver detto più o meno tutto... Quindi,
Saluti,
MrYawnn.

martedì 23 novembre 2010

Non riesco più a riflettere.

Sono sommerso in un oceano d'angoscia lattiginosa,
impotente e senza un'apparente via di fuga.
Tutto intorno a me pare offuscato, appannato,
quasi fossi l'unico ad aver mantenuto saldi i miei ideali.
Distrattamente tento di sfuggire da questo fiumare d'ipocrisia,
celandomi dietro a false maschere, cucite appositamente per l'occasione.
Ho bisogno di liberarmi, ma nessun talento a me è fedele.
In trappola, non riesco nemmeno ad esprimermi.
Vorrei sbraitare e liberarmi da queste giovani angosce,
ma ovviamente non mi è permesso farlo.
Questo privilegio vien concesso ai folli e agli esaltati, unicamente.
Non mi resta dunque che riempire invano questo foglio vergine,
lasciando traspirare i sussurri della mia innocente anima.