venerdì 10 dicembre 2010

Sciopero Atm.

Una delle poche cose belle del mio indirizzo è che, dovendo essere svolto in 32 ore settimanali, capita che il venerdì (che comunque non è l'ultimo giorno) si svolgano unicamente quattro ore, al posto che sei.
Che gran figata! Direte voi.
Ed in effetti me ne vanto sempre pure io.
Ogni tanto però, questo espediente risulta piuttosto fastidioso se si considerano i trasporti pubblici milanesi e i loro eventuali scioperi.
Solitamente i blocchi vanno dalle 8.45 fino alle 12.45, così da durare solamente quattro ore e non creare troppi disagi alla gente che per muoversi si affida unicamente ad autobus e metropolitane.
Se tutto fosse andato regolarmente, dunque, non avrei avuto alcun problema in quanto sarei dovuto uscire per le 13.45. Sfortunatamente però, oggi per le 12.00 circa ero già fuori da scuola.
Mi sono beccato la metropolitana completamente chiusa e ho dovuto aspettare per una mezz’ora abbondante.
Non che mi sia cambiata la vita, ma sicuramente piacere non ha fatto.
La cosa di cui però mi sono veramente stupido è accaduta quando finalmente sono riuscito ad entrare (e qui aprireri molto volentieri una parentesi meravigliosa su come io abbia effettivamente timbrato il biglietto, ma per non rendere eccessivamente lungo questo post probabilmente verrà spiegata successivamente e con più calma.) :
Tutti hanno iniziato ad accelerare il passo in maniera piuttosto ambigua e senza un’apparente ragione. C’era perfino qualcuno che aveva cominciato a correre.
Pareva quasi che stessero scappando da qualcosa o qualcuno, perché veramente non aveva alcun senso!!
Ed io in tutto questo, bello tranquillo con il mio mp3, mi sono ritrovato in mezzo ad una mandria di pseudo bisonti e corpulenti trichechi inferocita e, per qualche nanosecondo, anche a me è parso normale adeguare la mia camminata a quella del resto delle persone, ma poi -grazie anche al dolore di gambe post educazione fisica- mi sono reso conto di quello che stava avvenendo e quindi ho riacquistato rapidamente la mia solita lentezza, lasciando gli altri poveracci a spintonarsi per raggiungere la banchina.
Oltretutto, dopo essermi lasciato trasportare dalle scale mobili, ho trovato il treno senza conducente, le porte chiuse e tutte quelle strane persone ferme ad aspettare, anche piuttosto scocciate.
Il dubbio più grande che mi rimane ancora adesso è il perché di tutta quella frenesia.
Le ipotesi che mi sono balzate per la testa sono principalmente tre:
  1. Stavano lottando per riuscire a conquistare un posto a sedere.
  2. Erano di fretta.
  3. Avevano un ratto infilato su per il culo.
Non mi vengono in mente altre spiegazioni, perché veramente sono rimasto piuttosto scioccato.

2 commenti:

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